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IMPLANTOLOGIA

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Rigenerazione o mininvasività?

15 feb 2025

15 feb 2025

Italiano

€ 100,00 + IVA

Sweden & Martina, Via Veneto, Due Carrare, PD, Italia

Cannizzaro Gioacchino

Cannizzaro Gioacchino

Pietro Felice

Pietro Felice

Roberto Pistilli

Roberto Pistilli

I piani di terapia chirurgica & protesica nei pazienti “dimenticati”.

Un pensiero implanto-protesico nuovo, mini-invasivo, centrato sul paziente, che deriva dalla ricerca realizzata nel nostro centro negli ultimi 15 anni. Nuove procedure che non sostituiscono le linee guida accettate, integrandole invece in un contesto molto meno invasivo e contemporaneamente definiscono nuovi paradigmi chirurugici-protesici di riferimento nel paziente fragile totalmente e parzialmente edentulo. Per ottenere questo si deve modificare modo di pensare passando da un approccio convergente ad un processo mentale divergente: “l’intelligenza convergente è semplice, logica, unidirezionale con un rapporto causa-effetto e porta alla risoluzione di un problema a partire da come il problema è stato impostato; l’intelligenza divergente invece è multidirezionale e consiste nel risolvere il problema cambiando la sua stessa impostazione, capovolgendolo. (PARADIGMA INVERSO)”.


L’utilizzo dell’osso nativo nel trattamento delle atrofie dei mascellari.

Al giorno d’oggi, il posizionamento implantare può essere considerato l’approccio riabilitativo gold-standard nei pazienti edentuli; tuttavia, nei casi di grave atrofia ossea dei mascellari, spesso non è possibile procedere direttamente all’inserimento di impianti.

L’approccio convenzionale consiste nel ricostruire l’osso in modo che abbia un volume adeguato ad accogliere impianti dentali standard. La ricostruzione ossea può coinvolgere diverse tecniche chirurgiche e in letteratura non sembra esserci una tecnica migliore delle altre; pertanto, è il chirurgo esperto a sapere cosa è più efficace nel singolo caso clinico e nelle sue mani. Uno degli interventi ricostruttivi più popolari, oltre che trasversalmente applicabile a tutti i tipi di difetti, siano essi orizzontali, verticali o misti, è la rigenerazione ossea guidata. Tuttavia, questa tecnica presenta difficoltà tecniche che ne limitano la riproducibilità. Inoltre, tutti gli approcci rigenerativi rimangono legati a possibili complicanze, nonché a un aumento dei tempi di riabilitazione, a una maggiore morbilità postoperatoria e a costi elevati per il paziente.

Un’altra opzione di trattamento per le atrofie ossee consiste nello sfruttare l’osso nativo residuo del paziente, posizionando impianti di diametro o altezza ridotti, o impianti zigomatici. In particolare, gli impianti ultracorti da 4 mm hanno riportato risultati simili a quelli degli impianti standard posizionati nell’osso rigenerato, con i suddetti vari vantaggi per il paziente, dimostrando così di essere una valida alternativa di trattamento.


30 anni di chirurgia rigenerativa: la spirale della conoscenza.

La sostituzione dei denti perduti con impianti osteointegrati è un trattamento ormai universalmente accettato e ad altissima predicibilità che richiede, però, una quantità ed una qualità di osso sufficiente al posizionamento implantare. Agli inizi degli anni 90, contestualmente allo sviluppo della GBR e intravedendo la possibilità di creare nuovo osso in aree atrofiche, si è andato affermando il concetto di implantologia protesicamente guidata. Quindi ,mentre prima si posizionavano gli impianti dove era presente osso residuo, dagli anni 90 si cerca di creare osso dove è più corretto posizionare l’impianto ai fini protesici. Pertanto lo scopo della attuale chirurgia preimplantare è quello di ricreare le condizioni anatomiche che esistevano prima della perdita degli elementi dentari presenti ricostruendo l’impalcatura scheletrica ed i tessuti molli. Ciò consente all’implantologo di posizionare l’impianto in posizione ideale al fine di ristabilire le normali funzioni masticatorie, fonetiche ed estetiche. Nel corso di questi anni sono state messe a punto tecniche chirurgiche materiali e strumenti che ci agevolano nel compito di rigenerare il tessuto osseo ed i tessuti molli persi.Le tecniche rigenerative utilizzate nella correzione delle atrofie ossee dei mascellari sono molteplici e vanno dalla tecnica dello splitting crestale, alla GBR, agli innesti onlay, al grande rialzo del seno mascellare, alla tecnica sandwich sino a tecniche particolari come la tecnica di Khoury, la distrazione alveolare e la trasposizione del nervo alveolare inferiore. Alla luce dei nuovi orientamenti,si porrà particolare attenzione sulle attuali possibilità riabilitative con impianti di dimensioni ridotte ( narrow e short implant) per correggere edentulie che sino a qualche anno fa avrebbero necessariamente richiesto tecniche con prelievi ossei intraorali o extraorali.

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